Il percorso che Luigi Giussani fa in Cara beltà è profondamente umano: è la testimonianza di un uomo che nella sua scelta vocazionale ha trovato come compagno di strada Giacomo Leopardi. Giussani trova profondamente corrispondenti col proprio sentire le domande del grande poeta recanatese. Entrambi riconoscono che tutto è poco e piccino alla capacità dell’animo proprio, che la realtà è segno d’altro, che l’uomo non è definito dal suo limite.
La presentazione del libro è avvenuta nel chiostro del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, a due passi dal colle dell’Infinito, luogo deputato ai grandi convegni dove vengono convocati i leopardisti più rinomati. Spesso però le conferenze non vedono la presenza del “comune mortale” e il taglio è di impostazione nichilista. Così Leopardi declina da pessimista a nichilista, da poeta che accusa le cosed’insufficienza e di nullità a relativista. E’ un peccato!
La lettura di Leopardi proposta dal Centro Culturale Péguy è invece positiva, il positivo che emerge dallo stupore che si evidenzia dal guardare le cose con l’occhio profondo del genio, dall’accorgersi che si è.
Il lavoro svolto da Giussani su Leopardi ha cambiato la sua vita e quella di tanti che hanno seguito il suo metodo di lettura delle poesie, dei pensieri, dello Zibaldone. D’altronde non possiamo non riconoscere vero il giudizio del De Sanctis: “Leopardi produce l’effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare, non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l’amore, la gloria e la virtù, e te ne accende un desiderio inesausto. È scettico e ti fa credente.”
Sabato 1 agosto: 70 persone – la maggior parte profani - presente la contessa Anna Leopardi che interrompe per un attimo la presentazione del libro per dire che lì, proprio lì dove stanno parlando i relatori passava Giacomo per recarsi in giardino, una leggera brezza serale. Per 1 ora si è ascoltato il racconto di Mario e Roberto Elisei, funzionario di banca il primo, ingegnere elettronico l’altro, appassionati di Giacomo Leopardi fin da bambini.
Due testimonianze con al centro il nucleo interpretativo di Luigi Giussani che individua nella poesia Alla sua Donna la chiave di volta per comprendere fino in fondo la genialità del recanatese. Un incontro breve ed intenso concluso con Cara beltà che amore lunge m’inspiri…